Caligola Records – 2008
Charles Blenzig: pianoforte
Gianluca Renzi: contrabbasso
Pierluigi Villani: batteria
Le “bizzarre” energie del titolo scaturiscono probabilmente dal contesto in cui è calato questo lavoro, al cui interno rientra una sessione nel quale l’energia – appunto – dell’ottimo contrabbassista Gianluca Renzi e il drumming preciso di Pierluigi Villani incontrano la luce creativa di un pianista mai abbastanza conosciuto e apprezzato come Charles Blenzig. Il risultato è estremamente interessante, e originalissimo.
E molto raffinato, in qualche caso, come nel brano che dà il nome a questo lavoro e ne costituisce anche l’incipit: la costruzione è classica, la sezione ritmica è da applausi e Blenzig sceglie un’interpretazione particolarmente sciolta; grande finezza anche nelle due ballad presenti all’interno del lavoro, Playing in Springtime e Anna e Sevy dove il tocco è preciso e delicato ma l’esecuzione ha sempre un guizzo in più e non risulta mai piatta.
Ottima la resa anche in Dreams of Freedom, dove il tema si dipana attraverso un tappeto ritmico incalzante e molto suggestivo, mood delicato e trattato in modo non convenzionale con un’alternanza di linee melodiche tese e sommesse. Without Respect è maggiormente complesso nella struttura, ed è un ottimo pezzo con aspetti improvvisativi notevoli.
L’omaggio a Nichols in For Herbie ha sonorità piene e un magnifico finale in crescendo. Buona anche la scelta da parte di Renzi di inserire alcuni passaggi usando l’archetto. Davvero molto affascinante.
Il dialogo sciolto e spontaneo tra musicisti, registrato e inserito all’inizio del pezzo Am I Serious? è solo uno degli elementi piacevoli e ben costruiti all’interno di questa traccia, che parte piena di vigore e diventa più canonica nella parte centrale, benché sia solo un’impressione dal momento che poi la costruzione ti spiazza con pause e accelerazioni e – verso il finale – anche un’idea di blues. Un assolo di batteria molto sapiente e un contrabbasso eccellente fanno da simmetrica cornice al tocco incantato e leggero di Blenzig.
Il brano che chiude, 5/16, è proprio una sua composizione. Intenso e in qualche misura tiratissimo, dà l’idea di un excursus attraverso l’intera gamma delle atmosfere possibili all’interno di un pezzo, che inizia con una sezione ritmica tesa e incalzante: ma quando entra il piano prende improvvisamente respiro si apre e dona una profonda emozione a chi ascolta.
Ancora una volta, un lavoro molto ben realizzato e davvero molto fluido. Da ascoltare, assolutamente, e rimanerne sorpresi.