Dodicilune Dischi – ED 269 – 2010
Rino De Patre: chitarra
Dieci acquarelli per chitarra: questa potrebbe essere una prima definizione, molto parziale e non esaustiva di The dawn from my heart di Rino De Patre. Dieci brevi composizioni, eseguite in solitudine, senza disdegnare di inserire elementi percussivi ottenuti dal corpo della chitarra e non solo, interpretate con la lievità e la delicatezza dell’acquarello, con le luci soffuse dell’alba.
Come spiega lo stesso De Patre nella presentazione del disco, l’alba del cuore è quella che si riflette sulle montagne abruzzesi, in particolare dal Gran Sasso – cui è dedicato il brano The Sleeping Giant, il gigante dormiente. E’ un’alba fatta di luci oblique, chiare ma ancora da definire totalmente: i confini dei suoni vengono ampliati e resi meno netti da riverberi e sovraincisioni, dal gioco sugli armonici e da una paziente applicazione di De Patre a cogliere tutto quanto si “agita” intorno alla chitarra. Come accade all’alba quando si può ancora guardare il sole in maniera diretta, tutto è visibile e, allo stesso tempo, stranamente velato, così le melodie si susseguono e si intrecciano in maniera fluida nel lavoro di De Patre: ai temi – lirici, chiari nella loro esposizione – il chitarrista aggiunge una dimensione sospesa ed evocativa attraverso lo strumento. La tecnica di De Patre si pone al servizio del colore e brillantezza del suono piuttosto che a dimostrare abilità e virtuosismo.
Nelle dieci tracce – nove composizioni originali e la trascrizione per chitarra del Largo di Haendel – si ritrova perciò una grande intenzione musicale, un intimo bisogno di comunicazione tra musicista e ascoltatore. “Una musica che è anche poesia e che risponde alla sterminata produzione di rumorosita e aggressiva affermazione”, come chiosa Giorgio Gaslini nelle note di copertina. La risposta, naturalmente, è pacata, sposta sul terreno emotivo e riflessivo le sue considerazioni. The dawn from my heart trae dal mondo interiore del chitarrista e dalla raffigurazione dei colori, dal calore delle atmosfere il proprio animo poetico, la capacità di legare, con immediatezza e in maniera profonda, scrittura ed esecuzione.