Dino Plasmati: chitarra
Vittorio Palmisano: pianoforte, tastiere
Pierluigi Balducci: basso
Gianlivio Liberti: batteria
Farelive – 2023
Dino Plasmati abbraccia nuovamente il Meridiana Group, un suo progetto attivo tra la fine degli anni novanta e l’inizio del nuovo millennio. Il chitarrista riprende lo spirito e le sonorità di un progetto concepito con un riferimento ben preciso, vale a dire il Pat Metheny Group e le suggestioni scaturite dall’incontro tra le linee melodiche del chitarrista e le architetture sviluppate dal tastierista Lyle Mays, e articolato poi secondo una varietà di spunti espressivi, dalle sonorità vicine alla fusion degli anni ’80 a certe suggestioni folkloriche per arrivare alla presenza degli archi che aveva caratterizzato principalmente Not so bad, disco pubblicato nel 1999. Una visione di sintesi che viene messa ancora in maggiore evidenza dal nome dato al gruppo e dall’approccio mediterraneo di certe soluzione presenti nei brani, una visione che in questa “ripresa” viene esaltata dalla presenza di musicisti esperti come sono appunto Vittorio Palmisano, Pierluigi Balducci e Gianlivio Liberti.
Se la matrice methenyana è ben presente anche in KiaOra, è una matrice che viene però utilizzata come cornice e collante e non come spunto da imitare. La musica di Pat Metheny rappresenta un’ispirazione importante per svariate generazioni di musicisti e, quindi, rimane senz’altro un tassello fondamentale nel DNA del Meridiana Group: Plasmati – e con lui Palmisano, Balducci e Liberti – trova però il modo di portare la propria personalità all’interno del lavoro e di gestire con disposizione paziente ispirazioni ed esperienze per dare corpo e sostanza alle dodici tracce di KiaOra
Meridiana Group affronta quindi undici originali di Plasmati e Beija flor di Nelson Cavaquinho con lo spirito originario del progetto rivisto attraverso una vera e propria “staffetta tra il vecchio e il nuovo” come la definisce lo stesso chitarrista nelle note di copertina. Il repertorio del disco presenta infatti ben nove brani provenienti dai quattro precedenti lavori realizzati oltre vent’anni fa. E così, nelle tracce di KiaOra, si fa strada in maniera naturale e concreta la maturità raggiunta da Plasmati nel corso degli anni e attraverso i vari progetti condotti dal chitarrista. Allo stesso modo, si riflette sul risultato complessivo la scelta, come compagni di avventura, di tre musicisti ben solidi nel loro percorso artistico, con diversi lavori come leader e con collaborazioni importanti alle spalle. Maturità e solido contributo creativo dei protagonisti del disco portano di conseguenza ad una gestione ben calibrata dei diversi elementi e ad una successione coerente e fluida delle varie atmosfere proposte dai brani, accostate tra loro sempre con cura e attenzione.
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