Antonio Marangolo: sax tenore, pianoforte
Andrea Paganetto: tromba
Claudio Bellato: chitarra elettrica
Rodolfo Cervetto: batteria
Sajamastra Records – 2023
Che bello è Waterloo, l’ultimo lavoro di Antonio Marangolo! Il sassofonista, conosciuto anche per le sue collaborazioni con i grandi interpreti della musica d’autore italiana, è anche un jazzista provetto che guida un quartetto rodato, efficace e dal perfetto interplay. Le composizioni del disco sono tutte originali, frutto della sua creatività. Quello di Marangolo è un jazz meditato, lirico, d’impatto, con una naturale predisposizione alla libertà e all’improvvisazione. Poi c’è il suono d’insieme, compatto ed espressivo, che delinea una timbrica ben precisa, voluta e d’effetto. Rilevante è l’avvio marziale di La distruzione di Roma e l’ostinata tenzone libertaria di Waterloo. Marangolo suona sia il sax che il pianoforte, manca il contrabbasso che viene “rimpiazzato” dalla chitarra di Bellato, che svolge un duplice ruolo armonico e ritmico. Cervetto alla batteria si muove da veterano gestendo qualsiasi dinamica o terminologia improvvisata. Paganetto invece apporta liricità, proiezioni spaziali e creatività. Waterloo è un condensato di jazz che non risponde a un singolo genere di questa musica ma ne assomma le sue espressioni più moderne senza rinunciare a melodia – splendida la ballata Ballad scartata e la luminescente e gioiosa Lux – e cantabilità. A proposito di quest’ultima, l’epitome del disco è proprio il pezzo Cantando, un blues nostalgico, salmastro, esotico, suonato da uomini di mare, che hanno il ritmo delle onde nel sangue e il suono della risacca nella pelle.
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