Stefano Battaglia Standards Quartet – The Best Things in Life are Free

Stefano Battaglia rilegge con una formazione pianoless un repertorio centrato sulla musica di Ornette Coleman e Paul Motian. Rigore formale e applicazione melodica rappresentano le chiavi utilizzate dal contrabbassista per proporre soluzioni interessanti per un’interpretazione che si muove in equilibrio tra gli spigoli, la libertà e il senso cantabile dei brani firmati dai due musicisti statunitensi. Una visione portata anche nei due brani originali presenti nel disco – Hymn di Stefano Battaglia e Medoro di Daniele Germani – e utilizzata con una miscela efficace di decisione e delicatezza. Le esperienze e la solidità dei quattro musicisti completano il quadro di un lavoro ben suonato, aderente alla matrice di partenza in giusta misura, con una convergenza di rispetto e personalità per fare in modo che le interpretazioni possano trovare respiro e forza espressiva.

Intorno alle matrici disegnate da Coleman e Motian, il filo tracciato da Battaglia, Allulli, Germani e Valeri in The Best Things in Life are Free si colora quindi di tante sfaccettature differenti, riprese dalle tante pagine delal storia del jazz e dalle possibili connessioni con il blues e con le radici della musica afroamericana così come dalle intuizioni personali. Un percorso maturo che si convoglia in un disco senza cali di tensione e sempre coerente.

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