Giuliano Gabriele: voce, organetto
Lucia Cremonesi: viola, lira calabrese
Eduardo Vessella: tamburo;
Gianfranco De Lisi: basso elettrico
Riccardo Bianchi: batteria;
Carmine Scialla: bouzouki, chitarra battente
Giovanni Aquino: chitarra elettrica, sintetizzatore
Gianmarco Gabriele: programming
Martin Meissonnier: programming
Coming MusicArt – 2024
Modernità e tradizione, è la ricetta vincente di Giuliano Gabriele organettista e cantautore italo-francese. Al centro il mediterraneo e le sue musiche – quelle popolari nate attorno al fuoco o durante le feste sacre e pagane -, che nel suo ultimo disco intitolato, politicamente, Basta! ricevono una nuova cittadinanza e futuro. Quello di Gabriele è un modernismo dalle venature pasoliniane, si potrebbe dire gramsciane, dove ai testi impegnati assomma suoni che si mescolano con il presente. Il suo non è un salto nel passato ma un passato che vive di futuro. Dunque rinnovamento di schemi antichi secondo una nuova ottica popolare fatta di lotta e progresso, musica e testi. Agli strumenti arcaici: lira calabrese, tamburo, chitarra battente, ecc.; associa quelli elettrici: chitarra, basso elettrico, sintetizzatore e batteria, producendo una sintesi se non sommatoria efficace e piacevole. Il disco è stato prodotto da Martin Meissonnier, uno che ha in carniere famosi musicisti dagli sguardi aperti, terzomondisti e intercontinentali. Siamo in una dimensione da World Music ma con radici profonde nel folk e nel cantautorato civile. Al centro della scena c’è lui con il suo organetto e le sue invettive, circondato da tragiche maschere dipinte dalla vita e segnate dalle ingiustizie del potere e dalla criminalità. Coscienze che gridano Basta!, fluttuano tra i Mammasantissima e gridano: Muoviti. E poi ci sono le cantate riflessioni di Gabriele che chiede e si chiede se «Il vero bisogno dei popoli è partire o restare.»
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