Domenica 26 maggio, alle 17, nella Sala degli Affreschi dell’Accademia Tadini di Lovere sarà presentato il docufilm “Gianluigi Trovesi – Ol Sunadùr” con Gianluigi Trovesi e gli autori Alberto Mondinelli e Silvia Berretta.
80 anni di vita, 80 anni di musica vissuti a raccontare storie attraversando diverse epoche della scena musicale internazionale: dal bop con Franco Cerri al free jazz con Conny Bauer, dall’Orchestra di Ritmi Moderni della RAI all’Instabile Orchestra, le collaborazioni con Giorgio Gaslini ed Enrico Rava, fino ai suoi progetti in varie formazioni, dal duo con Gianni Coscia all’Ottetto. Senza dimenticare le incursioni nel Barocco e nella musica popolare. Tutto questo è Gianluigi Trovesi e tutto questo è raccontato in quasi un’ora di documentario.
Dalle umili origini a Nembro, un paese della bergamasca Valseriana, alle prime esperienze con la banda locale e in balera, quindi lo studio del clarinetto nel Conservatorio di Bergamo e l’inizio della carriera sulle orme del jazz degli anni Settanta e Ottanta, ma con un’attenzione particolare alla musica antica e alle tradizioni popolari.
Alberto Mondinelli, giornalista, e Silvia Berretta, videomaker, hanno raccontato la vita musicale di Gianluigi Trovesi privilegiando il suo stretto legame con il territorio bergamasco. Alla testimonianza di Riccardo Bergerone è affidato il racconto dell’importante carriera di Trovesi in giro per il mondo. Mentre con le altre interviste, dai musicisti Stefano Montanari, Marco Remondini, Stefano Bertoli e Gianni Bergamelli, al critico musicale Renato Magni, all’arrangiatore e compositore Corrado Guarino e a Livio Testa di Clusone Jazz, si sono volute privilegiare delle voci locali, proprio a sottolineare il profondo legame con il territorio bergamasco, come ben ribadito anche dall’ex sindaco di Nembro Eugenio Cavagnis.
Il documentario si divide in due sezioni, la prima racconta la storia del musicista e dell’uomo Gianluigi Trovesi, la seconda i suoi progetti principali anche questi arricchiti da diverse testimonianze. Oltre alla proiezione del docufilm, spazio all’incontro con gli autori e con il maestro Trovesi per approfondire i retroscena della laboriosa lavorazione.
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