Foto: Fabio Ciminiera
Caetano Veloso, voce e chitarra
Ripatransone, Teatro delle Fonti – 16.7.2006
Caetano Veloso: chitarra, voce
Nella migliore delle tradizioni. Voce e chitarra, voz e violão, come João Gilberto, come Roberto Murolo, come Robert Johnson. Emozione e semplicità, racconto e passione.
Una scaletta di brani eterni, una summa di emozioni scelte dalle diverse storie musicali del mondo, da Volver a Body and Soul, da Il mondo, brano con cui si è aperto il concerto, alle pagine scritte da Veloso, come Coraçao Vagabundo, Qualquer Coisa e Trilhos urbanos.
Un musicista capace di emozionare e scherzare, di allargare una finestra su Ary Barroso, tra il divertimento e la musica… “questo brano è di Ary Barroso, quello ha composto… ” – e accennare Brazil – “…quello che ha composto…” e continuare sulle melodie del musicista mineiro. Capace di dialogare con il pubblico che chiede tutti i brani, in pratica, del suo repertorio e scegliere, con un sorriso, Sampa… capace di creare, nella conclusione di Terra, una pausa, lunga e magica, di silenzio, l’emozione dell’attesa, l’esperienza e la maestria dell’artista.
Un artista che interpreta canzoni, da solo, con l’ausilio esclusivo della chitarra. La voce è la chiave di lettura dell’interpretazione di Caetano Veloso, la chitarra diventa strumento per la disposizione dei temi e delle emozioni. La semplicità degli accordi, che scandiscono il tempo, i passaggi, senza aggiungere complicazioni, senza snaturare, con costruzioni astruse, il percorso dell’emozione, lasciando campo e libertà alle necessità della voce, alle possibilità espressive del cantato.
La voce, le sue evoluzioni: il movimento dai toni acuti, estremi, del falsetto alle partenze più gravi, ai mille toni intermedi del racconto e del lirismo. É la voce a dare la dolcezza e la poesia alle canzoni che Caetano Veloso sceglie per il concerto. L’interpretazione di Cuccurucucu Paloma e di Volver, un legame con la lingua spagnola che, passando per Fina Estampa, arriva al cinema di Pedro Almodovar. L’amore per la lingua e gli artisti italiani, il brano dedicato a Michelangelo Antonioni, Il Mondo di Jimmy fontana, lo splendido Omaggio a Giulietta e Federico, registrato alcuni anni or sono. Il suono intenso di standard quali Body and Soul e Stardust nella visione del cantante brasiliano, con le parole che prendono un suono diverso, con la musica che trova una collocazione particolare nello stile di Veloso.
Nella migliore delle tradizioni. Veloso è sempre Veloso. Un artista capace di emozionare, comunque. Con il sorriso, con il “molto obrigado” con cui termina le canzoni, con la sospensione degli accordi ripetuti, con le introduzioni dei brani, con la sua poetica totale, con la sua sapienza nell’attraversare generi musicali e nel raccogliere canzoni, nel posare il suo stile su brani lontani tra di loro e renderli omogenei in poche battute, nell’imporre, con grazia, la sua visione poetica alle canzoni.