Dino Rubino – Solitude

Dino Rubino: pianoforte
Marco Bardoscia: contrabbasso
Stefano Bagnoli: batteria

Tuk Music – 2024

Dino Rubino, prima di essere un musicista, è un narratore. Si uno che racconta short stories in forma di musica. Questa volta si è superato ed ha avuto bisogno di tre cd per racchiudere trentratrè composizioni di cui la gran parte, due cd su tre, scritte di suo pugno e altre riviste e suonate alla sua maniera (Stella by Starlight, Solar, Donna Lee, Blue Bossa, etc). Il titolo del cofanetto è Solitude che può essere un richiamo al famoso brano di Duke Ellington, che qui affronta in chiave di valzer, oppure a una condizione esistenziale che porta alla riflessione, al bisogno di comporre per esternare i propri sentimenti. In Solitude, Rubino suona in trio al pianoforte con Marco Bardoscia al contrabbasso e Stefano Bagnoli alla batteria – l’ultima volta in trio è stata con il disco Zenzi del 2011-. In questo disco ha messo da parte gli strumenti a fiato per dedicarsi esclusivamente alla tastiera e dialogare, in perfetto modo, con la sezione ritmica. Nonostante l’impegnativo ascolto di tre cd la musica scivola via piacevolmente, sfidando e vincendo la partita con il tempo. Rubino filtra attraverso il jazz le sue diverse influenze musicali che vanno dal pop al folk al blues alla classica. Al pianoforte la sintesi gli riesce bene grazie anche ad un attento e creativo supporto ritmico. All’interno delle sue composizioni si alternano diversi momenti: lenti, melodici, dinamici, impressionisti, riflessivi, luminosi e ballabili. Sono i suoi stati d’animo, tradotti in suoni che determinano l’intera narrazione musicale, da My old boyDr. Django, da Buddy Love a Escape to Paradise. La musica di Rubino da spazio all’immaginazione, abbraccia orizzonti e conserva nel profondo una calorosa e nostalgica salinità che possiede solo chi è isolano per nascita e vissuto.

 

Segui Flavio Caprera su X: @flaviocaprera