Vittorio Solimene – Alexithymia

Bello, diretto e senza manipolazioni mentali o costrutti tecnici questo Alexithymia, ultimo disco del bravo e interessante pianista Vittorio Solimene. Questa volta non suona in trio ma in quartetto. Gli sono accanto Lorenzo Simoni al sax alto, vera appendice, indipendente, di Solimene, Alessandro Bintzios al contrabbasso e Michele Santoleri alla batteria. Quello di Solimene è un disco costruito sulla spontaneità, avendo come base un’idea di fondo che poi viene lavorata da ogni singolo musicista e incastonata nell’interplay. Il titolo, desunto dal greco, significa emozioni senza parole. Di fatti è un disco che si ascolta affidandosi esclusivamente al corpo, alla risposta emotiva che lo stesso fornisce davanti alle nove composizioni scritte dal leader. Pochi spunti sonori alla base di una architettura che piano piano si realizza e che si trasforma in brano compiuto. L’equilibrio è la costante di queste composizioni. Non c’è un primeggiare di una sull’altra, non c’è alcuna fuga in avanti dei singoli strumentisti. Questo fa sì che la musica scivoli via seguendo coerentemente il flusso architetturale dei suoni e che la performance si trasformi in esperienza fisica ed uditiva da parte dell’ascoltatore. Consigliato!

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