Slideshow. Carla Marcotulli

Foto: ACT / Paolo Soriani










Slideshow. Carla Marcotulli.


Jazz Convention: Mi racconti il primo ricordo che hai della musica?


Carla Marcotulli: Non posso perché è come se mi chiedessi di ricordare il primo respiro, nella mia famiglia c’è sempre stata musica e musicisti.



JC: Quali sono i motivi che ti hanno spinto a diventare una musicista jazz?


CM: Non credo ci sia stato un motivo è una questione di attitudine, ma forse la voglia di cambiare strumento (studiavo flauto traverso in conservatorio) me l’ha fatta venire una vecchia versione di Lady Be Good di Ella Fitzgerald…



JC: Chi sono i tuoi maestri nel jazz?


CM: La Storia del Jazz attraverso dischi dei Grandi… e poi ho avuto la fortuna di vivere un periodo dove il jazz non era ancora troppo di moda e i concerti erano soprattutto nei club ho conosciuto molti grandi musicisti che sono diventati grandi amici, da i loro consigli e le suonate in casa ho imparato moltissimo!



JC: Quale resta per te il momento più bello della tua carriera di musicista?


CM: Per un’insicura e timida come me ogni volta che dei Musicisti per me geniali mi proponevano di cantare con loro, ma anche quando l’etichetta tedesca Act mi ha messo sotto contratto.



JC: Tra i dischi che hai registrato, quale ami di più?


CM: How Can I get To Mars? Ovviamente!



JC: Come definiresti il jazz?


CM: Una musica di vissuto…



JC: Quali sono le idee, i concetti o i sentimenti che associo alla musica jazz?


CM: Libertà di idee e quello che piace a me senza preoccuparmi di piacere.



JC: Ha ancora un significato oggi la parola jazz?


CM: Questa è una domanda difficile… oggi si pensa che il jazz sia improvvisazione, improvvisazione e perfezione… io la penso diversamente: direi creatività…



JC: Ma istintivamente, cos’è per te il jazz?


CM: Poesia!



JC: Come vedi, in generale, il presente della musica jazz?


CM: In ottima salute: tanti bellissimi musicisti ma sempre meno spazi disponibili per suonare.



JC: Cosa stai facendo ora a livello musicale?


CM: Sto preparando un nuovo lavoro con Dick Halligan che diventerà un cd.



JC: Infine, che effetto fa essere una donna nel jazz nel mondo odierno?


CM: Non ho mai pensato fosse un problema…