Foresty International Music Festival

 

Parodi Ligure, Abbazia di San Remigio – 1.8.2024

Simone Massaron: chitarra elettrica

Foto: Gianni Montano

Simone Massaron è noto per essere un componente di “Next”, l’ultimo gruppo diretto da Claudio Fasoli. In realtà la sua carriera artistica è ben più lunga e articolata. Il chitarrista, infatti, ha fatto parte del collettivo “El Gallo Rojo” e ha inciso accanto a bei nomi della musica di ricerca quali Piero Bittolo Bon, Elliot Sharp o Carla Bozulich.

Il musicista cinquantatreenne, milanese di nascita, si è presentato in solitaria la sera del primo agosto all’Abbazia di San Remigio per il “Foresty International Music Festival”, davanti ad un pubblico composto in larga misura di partecipanti ad un workshop svoltosi presso la casa della musica San Michele di Montaldeo. Massaron ha diviso la performance in tre parti, ma, a ben vedere, si è trattato di un flusso sonoro unico, con tre momenti di pausa, per riprendere il filo del discorso improvvisativo. Nel concerto, lo specialista della sei corde ha esibito tutta una serie di modalità non convenzionali di approcciare la chitarra. Ha iniziato sfiorando o sfregando le corde con bacchette di metallo, ha proseguito producendo note lunghe e sfrangiate, sempre con lo strumento in orizzontale, appoggiato ad un sostegno. Ha imbracciato, poi, “regolarmente” la chitarra per estrinsecare un fraseggio contorto e aggrovigliato, e passi percussivi, picchiando con il palmo della mano sulle corde o sulla cassa armonica dello strumento. Ha fatto uso spesso e volentieri dei pedali, per operare sulla dinamica del suono, creando tappeti mossi e corrugati. Accanto a questi effetti e a questa prevalenza del lato rumoristico del set, sono, a volte, comparse piccole parentesi quasi liriche, e alcuni passaggi apparentabili ad un rock trasfigurato adeguatamente. Non sono mancati momenti spettacolari, se così si può dire, con lo strumento fatto roteare sopra la testa del performer per realizzare altre atmosfere fra l’ambient ed il noise. La chiusura è stata riservata, come bis, ad una versione di “In a sentimental Mood” di una sobrietà disarmante. Il tema è, infatti, comparso nella sua forma tradizionale, dopo un inciso dove il chitarrista ha dato fondo ad una serie di divagazioni poco ortodosse, in continuità con quanto ascoltato in precedenza. É il passato che incontra il (prossimo) futuro o il contrario?

Dopo il concerto, Massaron si è concesso di buon grado a rispondere a domande tecniche, in special modo, ad appassionati o a cultori della chitarra elettrica convenuti per sentirlo. Si auspica che ci siano altre opportunità di assistere in zona ad esibizioni di artisti non proprio al centro della programmazione di altre rassegne in giro per la penisola e che meriterebbero, come si dice in questi casi, maggiore visibilità.

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