Nguyên Lê – Walking On The Tiger’s Tail

Suono aperto, solare e distorto, Jimi Hendrix come ragione di vita, fascinazioni orientali ma con l’occhio all’occidente, anzi, all’Europa. “Scoperto” una quindicina d’anni fa dal Maestro Vince Mendoza, Nguyên Lê è ora un personaggio musicale di altissimo livello. Interessante compositore di una miscela talmente variegata e indefinibile, il chitarrista franco-vietnamita chiama a raccolta tre vecchi compagni di cordata per questa sua ennesima, valida produzione.


Nel disco, da un lato Lê, porta a compimento una ragnatela di intersezioni tra mondo asiatico e caricature elettriche, dall’altro incede verso una linea più raffinata ed elegante, diciamo alla Oregon, degnamente rappresentata da quel portento fiatistico che risponde al nome di Paul McCandless, che, di quella storica band ne è tutt’ora l’anima più radiosa. D’altro canto la presenza di Lande, con il quale proprio il fiatista statunitense ha realizzato diversi progetti, tenta di mitigare in misura cauta per la verità, le invettive del furibondo leader. Alla fine dell’analisi, i temi morbidi ed equilibrati hanno la meglio. Ne esce fuori un disco a più dimensioni che i musicisti presenti colorano di sottili venature, creando pur se ibride, strutture dalle molteplici, coinvolgenti dimensioni.