Alessia Martegiani: voce
Max De Aloe: armonica cromatica
Massimiliano Coclite: pianoforte, pianoforte elettrico
Barnum for Art – BFA CD 0226 – 2024
“A noite e Tom” nasce dal confronto di Alessia Martegiani, Max De Aloe e Massimiliano Coclite con la musica di Antonio Carlos Jobim. Il disco è firmato in maniera collettiva dai tre musicisti e contiene nove brani scelti dal repertorio del Maestro brasiliano.
In primo luogo, la combinazione di voce, armonica cromatica e pianoforte elettrico definisce, con delicata immediatezza, il tono intimo e avvolgente con cui i tre interpretano le varie composizioni. Un’atmosfera, per certi aspetti, notturna come evoca anche il titolo del lavoro, sospesa tra sensualità e malinconia grazie al sostegno, allo stesso tempo, fluido e sempre presente delle tastiere. Una combinazione che rimanda ad alcuni capolavori della bossa nova e che risulta efficace per restituire gli accenti e le suggestioni della visione espressiva di Jobim.
C’è poi il senso dell’incontro, sottolineato dalla stessa Martegiani nelle note che presentano il disco. Martegiani e Coclite, dal canto loro, condividono un lungo percorso insieme, percorso che avuto uno dei punti culminanti nell’esperienza di Trem Azul, formazione che spesso e volentieri ha incrociato il mondo musicale brasiliano. De Aloe si inserisce in maniera naturale ed equilibrata nella tessitura disposta dai suoi due compagni di avventura e riesce a costruire insieme a loro un’interazione fatta di piccole sfumature timbriche e complicità, ricca di dettagli che rivelano una confidenza reciproca, utile per entrare nelle tante pieghe offerte da brani celeberrimi come Fotografia, Luiza o Inutil paisagem e temi – magari meno frequentati ma non per questo meno preziosi – come È preciso dizer adeus, Por causa de você o Este seu olhar.
Tutto questo porta ad una rilettura convincente: il rispetto nei confronti di Jobim e delle tante versioni conosciute dei singoli brani si miscela con la sensibilità e con le intuizioni personali, con l’intenzione di far convivere le rispettive esperienze musicali e di mettere a frutto similitudini e differenze attraverso un’opera di sottrazione, persino minimalista in alcuni passaggi, condotta con gusto e misura.
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