Dimitri Grechi Espinoza “A Love Supreme” @ Suoni, parole e ritmi dal mondo 2025

Genova Cornigliano, Villa Bombrini – 7.3.2025

Dimitri Grechi Espinoza: sassofoni

Foto: Carmelo Calabria

Dimitri Grechi Espinoza torna per la terza volta a Villa Bombrini di Genova-Cornigliano, nuovamente in perfetta solitudine, come nella precedente esibizione del 2016. Il sassofonista affronta stavolta una rilettura personale di “A Love Supreme”, il capolavoro di John Coltrane pubblicato nel 1965, giusto cinquant’anni fa. Coltrane, forse nel più importante disco da lui registrato, esprime un anelito verso la trascendenza, un atto di devozione nei confronti dell’assoluto. Il tenorista italiano, da parecchi anni, interpreta la musica come un qualcosa che metta in comunicazione l’individuo con la spiritualità, con il sacro ed il grande jazzista afroamericano è sicuramente un suo preciso punto di riferimento. Il contatto con “A Love Supreme”, la sua reinterpretazione, da parte di Espinoza, è, quindi, nella logica delle cose. Non costituisce, cioè, certo una sorpresa

Nelle incisioni del progetto “Oreb”, che consta di quattro dischi in solo, al momento, il musicista toscano, poi, suona in luoghi dotati di un’acustica particolare, in cui può sfruttare al meglio il riverbero delle pareti per corredare la sua proposta di un rimando ambientale. Nella villa genovese, invece, non si può contare su di una risposta analoga dei muri della dimora patrizia. Giocoforza, quindi, Grechi Espinoza si serve dell’elettronica per ottenere un effetto in qualche modo similare.

“A Love Supreme” viene affrontata nell’essenza dei temi che la compongono, cercando di coniugare il messaggio mistico di Trane con il tipo di approccio estetico del sassofonista di origine russa.

Grechi Espinoza suona in maniera pensosa e raccolta, privilegiando l’andamento moderato di un flusso musicale piuttosto uniforme, che fa formalmente respirare la sua proposta. Ogni frase che sgorga dal sax viene accompagnata, in tempo reale, da una eco, che produce un indiscutibile fascino evocativo di tutta la performance. All’interno dei motivii della suite coltraniana, inoltre, il sassofonista incastona schegge preziose del repertorio jazzistico. Così si ascoltano una versione particolare di Summertime, capolavoro di George Gershwin e successivamente ‘Round about midnight, il pezzo più famoso di Thelonious Monk. Ad un certo punto dell’esibizione, viene letta la preghiera (Psalm) contenuta nel disco di Coltrane da una giovane attrice. Il concerto si conclude senza che venga eseguita la ripetitiva ed ultra-conosciuta “A Love Supreme”, mantra posto ad inizio dell’album, In esordio della prima parte Acknowledgement. È una scelta del sassofonista per valorizzare l’opera dall’interno ed evitare, in tal modo, il ritornello ad effetto, facile esca per un applauso cercato e voluto.

Il pubblico, alla fine, chiede un bis e Grechi Espinoza accontenta tutti eseguendo un blues in maniera letterale, senza echi ed altre sofisticherie, con il suono del tenore puro e semplice. In fondo tutto comincia da lì, dalle origini, dal blues appunto. Si chiude così la terza serata della rassegna “Suoni parole e ritmi dal mondo”, che è ripresa nel 2025 dopo un intervallo di 4 anni, Si auspica che il direttore artistico Fabio Manganaro riceva adeguati sostegni per dare continuità ad un festival più unico che raro per il ponente genovese.


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