Rakalam Bob Moses/Greg Burk – Ecstatic weanderings

Rakalam Bob Moses/Greg Burk - Ecstatic weanderings

Jazzwerkstatt – Jazzwerkstatt 111 – 2010




Rakalam Bob Moses: batteria, pianoforte

Greg Burk: pianoforte, batteria






Etichetta che probabilmente meriterebbe maggior attenzione in termini di distribuzione e audience, la tedesca Jazzwerkstatt sta costruendosi un suo catalogo che oltre a darsi lustro con riedizioni di grandissime firme quali Steve Lacy, Cecil Taylor e Derek Bailey, ha un suo interessante patrocinio verso corposi nomi come Tomasz Stanko o i locali Ulrich Gumpert o Peter Brotzmann, oltre a realtà più giovanili tra cui è da citare l’avventura dell’energetico trio Hyperactive Kid, giunta al terzo appuntamento, e certamente il presente ponte tra due generazioni: il batterista (e all’occorrenza pianista) Bob Moses, personaggio di lungo corso e più che ampie vedute, si è lanciato poco più che infante nella sua vocazione a percuotere e colpire, e la sua partecipazione da side-man a band più che titolate (Roland Kirk, Gary Burton, Metheny & Pastorius) è andata di pari passo con la cultura della più genuina percussione tribale; sua controparte è il giovane pianista (e all’occorrenza batterista) Gregory Burk, le cui complesse origini est-europee e italiana hanno conferito tangibile curiosità e spirito cosmopolita, investito nella scena jazz tra le due sponde dell’Atlantico, incluso il recentemente adottivo stivale.


“Improvvisazione è la capacità di essere qualcosa che non eri appena un secondo fa, e di fare qualcosa che non avresti immaginato possibile; il contesto è irrilevante – solo l’azione conta”.


Melodia e ritmo non sono qui il fine prioritario ma nemmeno oggetto d’oblio se percussioni a tappeto e piano preparato erompono in africanismi, orientalismi scheletrici o monche falene liriche, pur prevalendo concitazione fisica da action-playing, inseguendo traiettorie da asciutta e insieme corposa grammatica free e, a parti scambiate, il duo libera a voce piena declamazioni assai combattive. L’investimento sugli strumenti appare ad impatto totale e spesso spregiudicato, ma in trasparenza le quadrature e scansioni in apparenza caotiche e selvagge punteggiano contorni di spiritualità mantrica. Fissando su quote piuttosto elevate partecipazione drammatica ed emotività i due mattatori di precoce talento impartiscono con tensioni contemporanee e impegnata eleganza un’altra lezione viva e partecipante alla scuola tutt’altro che scontata della musica creativa.