Special Jazz Duo – Dream Dancing

Special Jazz Duo - Dream Dancing

Ultra Sound Records – US-CD-064/S – 2010




Moreno D’Onofrio: chitarra

Luigi Ferrara: armonica/piano

Claudio Chiara: sax alto






Moreno D’Onofrio conferma la propria predilezione per il duo e conduce insieme a Luigi Ferrara una delicata conversazione in jazz. E se in Laverne Walk il dialogo era stato portato avanti insieme al contrabbasso di Ivano Sabatini, in Dream Dancing la chitarra si confronta con il pianoforte e l’armonica a bocca.


In pratica il duo “raddoppia” nelle undici tracce del disco, dal momento che Ferrara utilizza in diverse occasioni all’interno dello stesso brano entrambi gli strumenti: la conversazione si amplia ed i due musicisti esplorano così registri e possibilità del linguaggio. Lo scambio di ruoli e il continuo reciproco sostegno, proprio di ogni duo, si arricchisce di una variante espressiva e rende evidente, in maniera apprezzabile e non meccanica, il lavoro dei due musicisti nel passarsi il testimone alla conduzione del discorso musicale.


La scelta dei brani è un aspetto particolare e apprezzabile di Dream Dancing: D’Onofrio e Ferrara interpretano temi meno “battuti” per quanto presi dai compositori storici – per capirci, Jimmy Van Heusen, Cole Porter, Jerome Kern, Johnny Mandel. Una scelta che rende da una parte evidente l’amore per le radici del jazz e per i fondamenti del suo vocabolario e dall’altra rende evidente come sia ancora possibile riflettere ed esporre una visione personale su un materiale vasto: il suono, il senso profondo dell’incontro tra i due musicisti, le atmosfere sono quelle degli standard senza doversi rifugiare in una maniera e in un cliché.


I tre brani originali firmati da Luigi Ferrara – Dedica ad Alberto B. e Another day – e Marco Ferrara – Simple life – si inseriscono nelle atmosfere eleganti e contenute tracciate dal duo: Dream Dancing è un disco in cui due protagonisti preferiscono suggerire e non urlare i rispettivi assolo e rendono con estrema grazia la dimensione del dialogo e del confronto tra le linee degli strumenti. E anche quando, in Sometime ago, il duo si allarga con la presenza del sax alto di Claudio Chiara viene mantenuta la dinamica pacata che contraddistingue tutto il disco: il pianoforte dialoga con gli altri due strumenti, ripercorrendo il lavoro fatto dalla chitarra negli altri brani, e chitarra e sassofono “ruotano” intorno alle armonie e al sostegno ritmico proposto da Ferrara.


La sottile e sempre rischiosa arte del duo viene risolta da D’Onofrio e Ferrara attraverso melodia, amore per il jazz e predisposizione all’ascolto da parte dei due musicisti, prima, e apertura al dialogo, poi.