Barbara Casini: Nordestina

Foto: Fabio Ciminiera





Barbara Casini: Nordestina

Pescara, Auditorium Flaiano – 2.3.2006

Barbara Casini: voce, percussioni

Fausto Beccalossi: fisarmonica

Ruben Chiavano: violino

Roberto Bianchi: chitarra elettrica

Marco Siniscalco: basso elettrico

Francesco Petreni: batteria


Percorrere la storia musicale di una regione del Brasile, il Nord Est, appunto. In senso largo: dalle danze popolari alla musica, alle canzoni. Il Brasile è una infinita fucina di ritmi e musiche: come dice Irio De Paula, c’è una continua e costante invenzione di nuove cose, nuovi ritmi, le cose già fatte vengono abbandonate per suonare nuove musiche. La conseguenza è la presenza di una quantità eccezionale di repertori, di tradizioni: la samba, lo choro, la bossa nova, la musica popular brasiliana, il mondo carioca, la musica paulista e la scuola bahiana.
Barbara Casini vive la sua attività musicale con una forte predilezione per i temi e ritmi della musica brasiliana. Basta ripercorrere la sua discografia, i titoli dei suoi dischi, le collaborazioni, per comprendere quanto sia ormai connaturato il mondo musicale brasiliano, nella sua natura espressiva.
Nordestina raccoglie canzoni e ritmi del Nord Est, musiche che, magari, hanno avuto minor fortuna internazionale rispetto ai canoni soliti della musica brasiliana. La scelta di costituire un ensemble ampio, con le voci di molti strumenti melodici, come chitarra, fisarmonica, violino, che si uniscono alla voce della cantante, crea e sviluppa, in modo naturale, il percorso attraverso una regione grande quanto mezza Europa: Nordestina si sposta nel tempo, attraverso il secolo scorso, e nel crogiolo etnico che costituisce il Brasile.


Ed è significativo il fatto che la chiusura del concerto, prima del bis, sia affidato all’unico brano originale scritto dalla cantante, l’unico sgarro come lo ha presentato lei stessa, una dolce dichiarazione d’amore per il Nord Est, scritta all’epoca del suo primo viaggio in quella regione.


Si è detto di un approccio melodico ampio e variegato. L’attitudine del concerto è quella di seguire con costanza il canto dei brani, attitudine alla quale partecipano anche il basso elettrico di Marco Siniscalco e la batteria di Francesco Petreni. La relazione stretta tra voce, fisarmonica e violino, l’intervento solistico della chitarra elettrica di Roberto Bianchi, le armonie disposte dal chitarrista e da Fausto Beccalossi, rendono la musica proposta dalla formazione un flusso lieve e delicato.
É proprio l’impasto delle voci della formazione il punto saliente del gruppo. L’energia del violino di Ruben Chiavano e la narrazione serena e ampia di Beccalossi, gli spunti jazzistici della chitarra e la grande estensione interpretativa e vocale di Barbara Casini, una sezione ritmica che gioca molto sull’aderenza alle motivazioni melodiche del brano e svolge il suo compito con grande attenzione alle interpretazioni degli altri musicisti.
Un viaggio musicale che, come detto, ci porta nel Nord Est del Brasile e si sposta nel tempo, attraverso ritmi e canzoni. Un viaggio fatto di allegria e partecipazione, che si colora con i tamburi e le percussioni suonate da Barbara Casini. Un viaggio che diventa racconto corale ed espressione di sentimenti.