Pasquale Laino – The River Will Carry Me

Pasquale Laino - The River Will Carry Me

CNI Music – CNDL23686 – 2010




Pasquale Laino: sax soprano, sax alto, live electronics

Alessandro Gwis: pianoforte

Andrea Avena: contrabbasso






Il bravo sassofonista Pasquale Laino prende a prestito una frase di Cesare Pavese, “Nel sogno sei autore e non sai come finirà” per calarsi nella realtà di un disco i cui diciassette brani lo vedono in veste di autore. E’ una bella responsabilità la sua, se poi si aggiunge il fatto che ha realizzato un disco in trio senza batteria. Il giudizio, diciamolo subito, è positivo e l’uso dell’elettronica ha dato un importante contributo in tale direzione perché, con questo espediente, ha evitato di cadere nelle rischiose paludi del deja vù. Ad assecondarlo in questa avventura ci sono due musicisti di comprovata bravura ed esperienza, il pianista Alessandro Gwis e il contrabbassista Andrea Avena. L’interplay tra i tre funziona bene, la loro musica è impregnata di rimandi folk – Wandering – cede all’improvvisazione di matrice jazz e non disdegna accenni cameristici, passando, infine, per le musiche da film come In The Land Of Little Time. Pasquale Laino ha concepito un disco ad ampio spettro musicale, mai noioso, a tratti poetico, Beneath the running clouds, I await, suonato molto bene, equilibrato, dove sembra che i brani diano l’impressione di rifluire l’uno nell’altro come se fossero un unico corpo, una sola storia. Sognante e delicata è la sommessa tensione che Laino crea al sax in The inopportune benevolent being. Sembra un viaggio attraverso una natura brumosa all’alba di un nuovo giorno illuminato da un sole pallido. Belli anche i giochi di rimando e gli stridi tra piano e sax in In the shifting colour of the offering che, al termine, sfociano in Fake nymphs. Notevole è poi la title track The River will carry me, aperta da un descrittivo e lirico suono di sax soprano contrappuntato dal pianoforte di Gwis. To sleep, to forget, cadenzato dai leggeri tocchi di contrabbasso, chiude sommessamente e con grazia un disco da ascoltare più volte per meglio assaporare i suoi notevoli e sommessi colori.